Il linguaggio segreto del gioco - 14 sguardi quotidiani sul gioco, aspettando il Natale
Un’introduzione necessaria
Ogni anno, in autunno, le giornate si accorciano e i giochi dei bambini si spostano sempre più verso l’interno: piccoli rifugi di coperte, angoli lettura, costruzioni fatte in silenzio. È proprio in questi mesi, mentre il Natale si avvicina a passi lenti, che ci sembra naturale tornare a guardarli giocare con più attenzione.
Ed è da questo desiderio – di osservare meglio, capire di più, accompagnare con più consapevolezza – che nasce questa piccola serie di articoli: un viaggio quotidiano nel linguaggio segreto del gioco.
Perché quando un bambino riempie un cestino di sassi, infila un pupazzo in una scatola, o cammina avanti e indietro per la stanza trasportando oggetti… non sta “solo giocando”. Sta esplorando uno schema mentale, sta organizzando il mondo. E se impariamo a riconoscerli, questi gesti ripetuti diventano una bussola preziosa per noi adulti: ci aiutano a scegliere i giochi giusti, proporre esperienze significative e – forse soprattutto – a sentirci meno smarriti.
Non siamo pedagogisti, né educatori, ma lavoriamo ogni giorno nel mondo del gioco e con le famiglie, e abbiamo deciso di condividere ciò che abbiamo imparato: un passo alla volta, con semplicità.
Nei prossimi giorni, esploreremo uno per uno gli otto schemi di gioco più ricorrenti nei bambini da 1 a 5 anni – dai trasporti all’avvolgimento, dalla rotazione al posizionamento – per poi proseguire con una panoramica sulle principali forme di gioco (sensoriale, simbolico, motorio, ecc.).
Per ciascun articolo troverai:
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un approfondimento semplice ma ricco sul tema
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idee di gioco e attività a casa
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link diretti a prodotti selezionati del nostro shop, scelti per favorire quella tipologia di gioco

Cosa sono gli schemi di gioco?
Ogni gesto che un bambino ripete (infilare, trasportare, avvolgere, girare, allineare) non è solo un semplice passatempo: è un messaggio. È il modo in cui cerca di comprendere sé stesso e il mondo. Queste azioni ricorrenti fanno parte di ciò che chiamiamo schemi di gioco, ossia modelli comportamentali che permettono al bambino di esplorare concetti fondamentali come spazio, movimento, relazione, contenenza.
Uno schema di gioco è quindi una tendenza naturale del bambino a ripetere specifiche azioni o gesti, non per noia, ma per esplorazione: ad esempio trasportare oggetti da un luogo all’altro, costruire file ordinate, osservare oggetti che rotolano o lanciati, avvolgere elementi in tessuto o nascondersi nei cuscini. In altri termini: sono “mappe” inconsce che aiutano il bambino a mettere in ordine il suo mondo e a sviluppare intelligenza, coordinazione, linguaggio, relazione.
Immagina:
un bambino prende una macchinina e la fa scendere lungo uno scivolo. Poi ne prende un'altra, e ancora un’altra. Tutte corrono veloci verso il basso.
Nella sua mente, si costruisce una prima regola: le macchinine scendono sempre.
Poi prova con un peluche. E il peluche… si ferma a metà.
Prova con un cucchiaio. E il cucchiaio rimbalza.
Ecco che il suo schema si arricchisce: gli oggetti con le ruote scivolano, gli altri no.
Gli schemi non sono “verità”, ma ipotesi mentali in costruzione.
E ogni nuova esperienza serve a confermarle o a modificarle.
Lo schema si manifesta in tanti piccoli gesti: infilare, trasportare, girare, ordinare, nascondere, impilare, coprire, lanciare.
Gesti che si ripetono, che sembrano “ossessivi”, ma che in realtà sono forti strumenti che il bambino usa per testare ipotesi, regole fisiche, relazioni spaziali.
Proprio come farebbe uno scienziato.
Lo psicologo svizzero Jean Piaget fu tra i primi a notare che i bambini, crescendo, compiono errori simili nelle stesse fasi.
Da qui l’intuizione che l’apprendimento avvenga per stadi: ogni nuova scoperta poggia sulle fondamenta di quella precedente.
In questo processo, gli schemi di gioco hanno un ruolo chiave: sono proprio questi gesti ripetuti e sperimentali a permettere ai bambini di rivedere, adattare e raffinare la loro comprensione del mondo, passo dopo passo.
Perché è importante riconoscerli
Quando un bambino si dedica intensamente a uno schema, ad esempio il “transporting”, cioè trasportare oggetti da una parte all’altra della casa, sta costruendo connessioni neurologiche, sta provando e riprovando fino a padroneggiare una nuova abilità.
Riconoscere questi schemi ci permette di:
- capire cosa sta imparando davvero il bambino
- offrire giochi e attività che assecondino la sua fase evolutiva
- smettere di “intervenire” per cambiare il gioco, e iniziare a osservare con fiducia
Quando iniziano gli schemi?
Gli schemi di gioco compaiono già nel primo anno di vita e diventano evidenti tra i 2 e i 5 anni.
Alcuni bambini ne manifestano diversi contemporaneamente, altri li esplorano in sequenza.
C'è chi ripete un gesto per settimane, e chi lo sperimenta in modo più lieve.
Non esiste un “modo giusto” di giocare.
Ma esiste un modo giusto di guardare il gioco.
Gli otto schemi che esploreremo insieme
Osservando i miei bambini giocare, ho trovato che identificare lo schema in cui sono immersi sia incredibilmente gratificante. Identificandolo abbiamo la possibilità di offrirgli giocattoli e attività che lo aiutino a ottenere il massimo dalle sue indagini.
Nei prossimi giorni, cammineremo insieme tra gli schemi più comuni nell’età prescolare:
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Connecting – unire, infilare, collegare
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Orientation – cambiare prospettiva, capovolgersi, guardare da sotto
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Transporting – portare oggetti avanti e indietro
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Trajectory – lanciare, rotolare, osservare traiettorie
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Positioning – allineare, ordinare, disporre
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Enveloping – coprire, avvolgere, nascondere
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Enclosing – racchiudere, contenere, delimitare
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Rotation – girare, ruotare, far girare
Ogni schema sarà accompagnato da esempi concreti, idee di gioco, e una selezione di prodotti che possono sostenere quel tipo di esplorazione.
Aspettando il Natale, giorno dopo giorno
Abbiamo pensato a questa serie come a un calendario gentile dell’attesa.
Ogni giorno un piccolo tassello. Ogni articolo una lente d’ingrandimento sul gioco.
Senza aspettative, senza fretta. Solo il desiderio di guardare l’infanzia con occhi nuovi.
Perché sotto ogni gesto ripetuto, ogni gioco silenzioso, ogni costruzione meticolosa…
c’è una storia.
E vale la pena ascoltarla.
Domani, 21 Ottobre, inizieremo il nostro viaggio con lo schema Connecting. Seguici giorno per giorno, oppure iscriviti alla newsletter per non perdere neanche un passo.

Fonti consigliate / Per saperne di più
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Athey, F., & Nutbrown, C. (2013). Understanding Schemas and Young Children: From Birth to Three. SAGE.
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Sanderson, K., & Preedy, P. (2016). “Supporting Parents of Preschool Children to Develop Strategies for Schema‑Based Play Activities.” FIRE: Forum for International Research in Education, 3(2), 25‑40.
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Arnold, C. (2014). “Schemas: a way into a child’s world.” Early Child Development and Care, 185(5).
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“Schemas in the Early Years.” Scholastic UK Blog. (2022)
🔗 scholastic.co.uk/blog/Schemas-in-the-Early-Years -
McLeod, S. (2025). “Piaget’s Theory and Stages of Cognitive Development.” Simply Psychology.
🔗simplypsychology.org/piaget.html
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